10 miti (da sfatare?) sul Native Adv
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Un momento epocale in cui 5 generazioni viventi si approcciano al mondo tecnologico e del digitale.
Ci troviamo in un momento storico unico per chi opera nel digital marketing: un’era in cui i professionisti del campo possono approcciarsi a cinque generazioni differenti contemporaneamente.
Questo può essere un grande vantaggio, ma anche (e forse soprattutto) una vera big challenge.
Oggi ritroviamo nel mondo digitale tutte e cinque le generazioni viventi presenti: Baby Boomers, Generazione X, Milennials, GenZ, Gen Alpha.
Partendo dal lavoro di uno dei padri del marketing, Philip Kotler, e del suo “Marketing 5.0”, esploriamo il poliedrico approccio nuovo che i marketers intraprendono verso questo target composito.
Il primo grande scoglio che affronta chi si rivolge al pubblico digitale, è la differente conoscenza della tecnologia. Un boomer non detiene certo le medesime competenze tecnologiche di un GenZ o, ancora peggio, di un Alpha.
Ogni generazione menzionata ha un’esperienza di vita diversa, dettata da un background differente. Ognuna ha non solo preferenze diverse, ma atteggiamenti diversi nei confronti di uno stesso prodotto sul mercato.
Questo cosa implica?
I professionisti del marketing sono così costretti a rispondere con offerte e modelli di business diversi. La grande sfida a cui sono sottoposte le aziende è la personalizzazione dei loro prodotti e la versatilità degli stessi in risposta alle diverse esigenze che ogni generazione richiede. L’obiettivo sfidante è quello di massimizzare la creazione di valore per tutta la digital audience rispondendo non solo alle esigenze del presente ma posizionandosi anche nel mercato del futuro, anticipando così le tendenze.
Osservare i cambiamenti demografici ci aiuta a comprendere dove andrà il marketing del futuro. L’osservazione e lo studio della coorte generazionale, di un gruppo di persone che hanno sperimentato gli stessi eventi nello stesso intervallo di tempo, è uno dei metodi più utili per intuire e comprendere il mercato di massa. Oggi, le coorti generazionali sono cinque.
Chi sono i baby boomers?
Quella generazione stra fortunata che ha conosciuto il benessere del dopoguerra. Sono gli adolescenti degli anni ’60, generalmente cresciuti in famiglie benestanti. Nonostante il benessere economico, hanno vissuto alte tensioni sociopolitiche.
Solitamente la più trascurata nel mondo del marketing, è considerata la generazione di transizione tra i baby boomers e i millennials. Un po’ un mondo di mezzo non ben definito. Sono tuttavia i più adattabili per questo. Hanno ascoltato la musica dal walkman e vissuto le colonne sonore della loro vita dai video musicali in TV; sono poi passati all’utilizzo dei CD e degli MP3, sino ad arrivare alla musica in streaming di oggi.
I coraggiosi figli dei Baby Boomers che con i padri condividono ben poco.
Noto è il conflitto tra le due generazioni perché estremamente diverse le condizioni di nascita e di crescita. La generazione dei Millennials è una tra le più istruite e culturalmente diverse rispetto alle precedenti. Sono i primi ad essersi approcciati ai social media, il cambiamento epocale della socialità nuovo millennio. È una tra le generazioni che più fa utilizzo delle ricerche online soprattutto per gli acquisti. A differenza dei loro predecessori però, all’acquisto del prodotto preferiscono l’acquisto dell’esperienza. Non si concentrano sull’accumulo dei beni, che era invece prioritario per i Baby Boomers, quanto piuttosto sull’arricchire la loro vita di momenti salienti. È per loro il marketing esperienziale.
L’assoluta protagonista dei marketers. Sono i più previdenti e tendenti al risparmio. I GenZ sono nativi digitali, nati quando Internet era già mainstream. Non hanno mai avuto l’esperienza di una vita senza l’uso del web, e lo considerano dunque essenziale. Questo li porta a non vedere un confine tra il mondo online e quello offline. Mentre i Millennials, idealisti, pubblicano immagini di se stessi filtrate per il personal branding, la Generazione Z, più pragmatica, preferisce ritrarre versioni autentiche di se stessa e odia i marchi che trasmettono immagini fabbricate e troppo belle per essere vere.
Amano che i brand siano in grado di fornire contenuti, offerte ed esperienze personalizzate. I GenZ sono i paladini della sostenibilità ambientale. Per questo sono molto attenti alla scelta dei brand che acquistano.
Sono i figli dei Millennials influenzati non solo dalla loro natività digitale, ma anche dal comportamento digitale dei loro genitori. Nascono in un’epoca completamente stravolta nella pratica, nelle ideologie e nei concetti: saranno i pilastri della futura società inclusiva. Sono i bambini che hanno avuto in mano uno schermo sin dalla tenera età; oggi guardano i video online quotidianamente e utilizzano le app di gaming. Sono abituati all’utilizzo dell’IoT. Saranno coloro che gestiranno al meglio l’intelligenza artificiale.
Sullo studio delle presenti generazioni, Kotler identifica diversi tipi di marketing: dal marketing 1.0 al marketing 5.0.
Ma come possiamo comunicare a tutte queste generazioni?
Uno dei nostri vantaggi è la verticalizzazione dei nostri portali, che ci fa raggiungere diverse tipologie di target, toccando tutto il ventaglio generazionale di cui abbiamo scritto sopra.
Poter contare su portali che vengono visitati sia da boomers che da GenZ è una garanzia per la propria pianificazione pubblicitaria, che non prevede gap di comunicazione ed evita la dispersione di budget.
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