10 miti (da sfatare?) sul Native Adv
Negli ultimi anni, gli editori hanno visto un calo nelle entrate pubblicitarie a causa dell'aumento di software e plug-in che bloccano gli annunci. Una possibile soluzione? Approfondisci il Native advertising!
Oggi gli insight ci dicono che gli utenti preferiscono i contenuti video, e questo influenza anche l'esperienza pubblicitaria, che diventa sempre più video-centrica.
In Italia più del 90% della popolazione afferma di guardare video online, preferendoli ad altre tipologie di contenuto.
Ma il modo in cui i video vengono fruiti è decisamente cambiato nel corso degli anni. Oggi con i servizi streaming è facile decidere quando, dove e come guardare un video, scegliendo anche quale device utilizzare per la fruizione.
Questo cambia di conseguenza anche l'esperienza pubblicitaria.
Il video entertainment è cresciuto del +33% rispetto al 2021, registrano anche una crescita nella raccolta pubblicitaria (+22%).
Tutto questo diventa ancora più significativo se il target a cui ci si rivolge è la GenZ o i Millennials.
Qualsiasi brand che voglia veicolare il proprio messaggio pubblicitario raggiungendo questo tipo di target è necessario che si concentri sulla creazione di questa tipologia di contenuto.
Siamo nell'era della velocità, tutto è sempre più smart e per attirare l'attenzione del pubblico si hanno a disposizione sempre meno secondi. Mediamente la soglia di attenzione dura 9 secondi (volendo essere larghi). è quindi in questo breve tempo che il contenuto deve colpire l'utente e fare in modo che resti a guardare il resto del video.
Questo trend è alimentato dalla fruizione di contenuti "light": video brevi, facilmente comprensibili, utili. Sono video che possono trasmettere informazioni in poco tempo, sono chiari e coinvolgenti, emozionano e semplificano.
I video creati dagli influencer sono per esempio un contenuto che facilmente va virale.
Sulla scia di TikTok, basato solo sui video, oggi molte app hanno inserito questo formato all'interno della loro UX. Basti pensare a Youtube che, nonostante sia basato sui contenuti video, ha implementato anche la versione dei video brevi (YouTube Shorts).
I video sono talmente facili da seguire che oggi si parla anche di TikTok Search, la tendenza per cui gli utenti cercano un prodotto o qualsiasi altra cosa inserendo la query sul social.
La crescente fruizione dei video influenza anche la pubblicità.
Gli utenti si aspettano un'esperienza pubblicitaria coerente alle loro abitudini.
Secondo BCG e Google, due terzi dei consumatori dichiara di preferire messaggi pubblicitari basati sui loro interessi e le loro preferenze. Ma, per fare questo, l'utilizzo dei dati è fondamentale. Per questo motivo chi si occupa di digital marketing in questo momento storico è scisso tra le due tendenze espresse proprio dagli utenti:
da una parte, vorrebbero che gli annunci pubblicitari a cui vengono esposti siano coerenti con i loro interessi e che presentino contenuti e soggetti di loro gradimento; dall'altro lato però non si sentono sicuri a "ceder" i loro dati alle aziende.
Dalla ricerca BCG si evince quasi la metà degli intervistati non si sente a proprio agio nel condividere i propri dati al fine di ricevere degli annunci che siano inclini ai loro interessi, garantendogli un'esperienza pubblicitaria personalizzata.
Pertanto, in vista anche della nuova era cookieless sempre più vicina, si studiano ogni giorno soluzioni per ovviare al problema.
Ma prima di tutto, ciò di cui gli utenti hanno bisogno è la fiducia verso le aziende.
Per questo serve un approccio privacy-first ai dati e al marketing, per poter creare questo rapporto di fiducia, dimostrando agli utenti che le aziende si preoccupano della loro sicurezza.
Seguendo da tempo la crescita del video entertainment, abbiamo adeguato i nostri prodotti e le nostre strategie per assicurare ai nostri clienti le migliori performance.
Siamo attenti all’utilizzo dei dati perché sappiamo quanto questi siano importanti per gli utenti ma anche per gli editori stessi, per una strategia che sia data-driven ma che resti sempre conforme alle normative.
Guidiamo e supportiamo i nostri editori, tramite tecnologie e consulenze dedicate, nel costruire un percorso editoriale sempre più video-centrico arrivando a fornire anche i contenuti e stream editoriali qualitativi dedicati secondo necessità.
Con Digitrend, ad esempio, forniamo una soluzione player già integrata in WordPress e alla stack pubblicitaria che permette alle redazioni in pochi e semplici click di aggiungere i propri contenuti multimediali sul sito (monetizzabili dal giorno 1). Perfettamente integrati con il layout del sito, permettono di gestire live streaming o proporre playlist video editoriale suggerite a seconda di ciò che l’utente sta guardando. Il tutto rendendo scalabili anche i costi tecnologici con la possibilità di abbatterli totalmente ed assorbirli con la pubblicità.
Utilizziamo 1st party data dei singoli editori collezionati grazie a dati deterministici dichiarati in fase di registrazione dall’utente (es. Interessi, genere, età). Tramite una potente DMP siamo in grado di individuare ulteriori insight statistici (interest o behavioural) aiutando i clienti ad ingaggiare nel giusto momento con il giusto messaggio il target di interesse lungo l’intero funnel d’acquisto, raggiungendo performance sopra la media di mercato.
Qualità significa anche in-stream. Il grosso del nostro bacino video a disposizione dei clienti si aggancia infatti al flusso editoriale assomigliando molto ad un formato pubblicitario televisivo. Per questo motivo cominciamo ad avere sempre più inventory con AUDIO ON, indicatore qualitativo sempre più richiesto dai brand.
Possiamo affermare quindi che i video saranno sempre più al centro dell’esperienza informativa e pubblicitaria ma è necessario conciliare una strategia che garantisca fruibilità, personalizzazione e salvaguardia dei dati degli utenti.
Fonte: https://www.thinkwithgoogle.com/intl/it-it/strategie/video/creare-video-personalizzati/
Negli ultimi anni, gli editori hanno visto un calo nelle entrate pubblicitarie a causa dell'aumento di software e plug-in che bloccano gli annunci. Una possibile soluzione? Approfondisci il Native advertising!
Sappiamo che il mercato è complesso e in continua evoluzione, ma questo è anche un momento ricco di potenziale. Ecco cosa può fare la differenza.
Come possono gli editori digitali garantire la loro sostenibilità finanziaria a lungo termine?