10 miti (da sfatare?) sul Native Adv
Negli ultimi anni, gli editori hanno visto un calo nelle entrate pubblicitarie a causa dell'aumento di software e plug-in che bloccano gli annunci. Una possibile soluzione? Approfondisci il Native advertising!
Il gaming è una delle categorie più in crescita negli ultimi anni, e il campo dell’advertising sta sfruttando questo trend. Il mercato globale dei videogiochi ha raggiunto 135,8 miliardi di dollari. L’Italia, in particolare, mostra uno dei tassi di crescita annuale più elevati (+10,6%). Con la strategia giusta la pubblicità audio in-game può rivelarsi uno strumento potente per coinvolgere il segmento dei gamers. Il punto a favore di questo tipo di advertising è che riesce ad unire perfettamente gli annunci con l’ecosistema che li ospita, adattando la pubblicità al contesto. Si tratta di annunci molto più efficaci rispetto ai classici pop-up o banner.
La crescita del mobile gaming è guidata dall’utilizzo sempre crescente degli smartphones. Gli utenti trascorrono la maggior parte del tempo con uno smartphone in mano: l’80% della loro giornata è spesa su questo device. Il 60% dei giochi scaricati dai mobile store sono casual games: tipologia di videogiochi molto semplici, con un regolamento elementare e un impegno richiesto molto basso. Questo tipo di giochi non richiede infatti particolare concentrazione. Gli utenti di questa categoria di game sono per lo più donne in età tra i 30 e i 50 anni.
Ad oggi, i giochi scaricati ogni anno sono un milione.
è importante sottolineare che la maggior parte del gaming è finanziato proprio dall'advertising. Da entrambe le parti quindi (proprietari e produttori di app di gaming e advertisers) c'è un impegno costante nella ricerca dei formati migliori e dell'innovazione pubblicitaria per rendere quest'attività sempre più redditizia.
Il gaming conta quasi 3 miliardi di giochi in tutto il mondo e può quindi offrire agli inserzionisti una vasta audience.
I brand possono concentrarsi sul target da raggiungere prendendo in considerazione una vasta mole di dati, da quelli demografici a quelli sui dispositivi fino alla geolocalizzazione. Insieme a questi approcci tradizionali di targeting si possono affiancare quelli del targeting comportamentale, ideando strategie pubblicitarie ancora più efficaci. Il targeting comportamentale utilizza le azioni che il giocatore ha fatto (o non ha fatto) per creare un segmento. Ad esempio: un inserzionista può scegliere di rivolgersi ai giocatori che hanno acquistato all’interno del gioco o che hanno raggiunto un certo livello, dimostrando un maggiore coinvolgimento.
Uno dei maggiori problemi a cui l’advertising in-game deve ovviare è quello di non dover infastidire gli utenti con gli annunci durante il loro gioco. Per questo l’advertising industry si è adoperata per studiare formati che non interrompessero l’esperienza utente, che fossero sì coinvolgenti ma non intrusivi. Alcuni dei formati che rispecchiano queste logiche sono i banner e gli audio banner, che si inseriscono perfettamente nel contesto del gioco senza dare fastidio e sfruttando anche l’elemento contextual.
Fare pubblicità sul mondo del game affidandosi a esperti significa anche poter contare su un ecosistema brand safety:
Alcuni numeri:
Massimizza il tuo impatto pubblicitario allargando i tuoi investimenti anche al campo del gaming. In questo momento, nel mercato, è un’ottima opportunità per posizionare il tuo brand all’interno delle esperienze di gioco, garantendo un coinvolgimento unico e diretto con il target da raggiungere.
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Negli ultimi anni, gli editori hanno visto un calo nelle entrate pubblicitarie a causa dell'aumento di software e plug-in che bloccano gli annunci. Una possibile soluzione? Approfondisci il Native advertising!
Sappiamo che il mercato è complesso e in continua evoluzione, ma questo è anche un momento ricco di potenziale. Ecco cosa può fare la differenza.
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