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La Direttiva Europea sul Copyright ha introdotto importanti cambiamenti per garantire una maggiore tutela dei diritti degli editori e degli autori di contenuti online.
La Direttiva Europea sul Copyright ha introdotto importanti cambiamenti per garantire una maggiore tutela dei diritti degli editori e degli autori di contenuti online.
Uno degli aspetti centrali di questa direttiva è l'introduzione dell'"equo compenso" per gli editori di notizie.
La Direttiva europea sul diritto d'autore, attualmente in fase di adozione da parte dell’UE, introduce nuove disposizioni che conferiscono agli editori di notizie online diritti aggiuntivi. Questa direttiva mira a trovare un equilibrio tra la tutela dei diritti degli editori e il mantenimento dell'accesso pubblico alle informazioni attraverso le piattaforme online.
In virtù di tali disposizioni, i motori di ricerca come Google possono continuare a fornire collegamenti a contenuti editoriali e utilizzare "estratti molto brevi" dei materiali pubblicati dagli editori di notizie, mentre vengono riconosciuti nuovi diritti agli editori nel caso in cui siano utilizzate anteprime più lunghe dei loro contenuti online.
Google, uno dei principali attori nel settore della distribuzione dei contenuti online, si impegna a condividere il suo supporto e le iniziative intraprese per garantire un efficace recepimento della Direttiva Europea sul Copyright.
Google ha lavorato a stretto contatto con gli editori per sviluppare un quadro che permetta loro di beneficiare dell'equo compenso per l'utilizzo dei loro contenuti da parte delle piattaforme online. Big G. ha sottolineato l'importanza di sostenere l'industria editoriale e ha fornito informazioni sui progressi compiuti nell'implementazione della Direttiva in Europa.
L'equo compenso agli editori si riferisce al pagamento equo che le piattaforme online, come Google, devono effettuare per l'utilizzo dei contenuti degli editori di notizie. Questo meccanismo è stato introdotto per garantire una remunerazione adeguata agli editori e promuovere una distribuzione più equa dei ricavi generati dai contenuti online.
Secondo Google, l'azienda ha sviluppato strumenti e servizi per consentire agli editori di notizie di beneficiare dell'equo compenso. Uno di questi strumenti è Google News Showcase, un programma che offre agli editori l'opportunità di presentare e monetizzare i loro contenuti in modo efficace.
È importante mantenere un processo di negoziazione e licenza trasparente tra le piattaforme online e gli editori di notizie. Google afferma di aver avviato dialoghi con editori di tutto il mondo per raggiungere accordi di licenza reciproci, al fine di garantire che gli editori ricevano una giusta remunerazione per i loro contenuti.
Il colosso ha stanziato, inoltre, un fondo globale da un miliardo di dollari per sostenere gli editori attraverso programmi come Google News Showcase. Questo fondo è stato creato per supportare la transizione verso un modello di business sostenibile per gli editori di notizie.
La Direttiva Europea sul Copyright ha introdotto l'equo compenso agli editori come parte di un impegno più ampio per proteggere i diritti degli autori e degli editori di contenuti online.
Google, come uno dei principali attori nel settore, ha dimostrato il suo sostegno a questa direttiva e ha intrapreso diverse iniziative per garantire un efficace recepimento.
L'equo compenso agli editori rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela dei diritti degli editori e degli autori di contenuti online. Sarà interessante seguire l'evoluzione di questa direttiva e l'impatto che avrà sull'industria editoriale nel corso del tempo.
L’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha ufficialmente introdotto il regolamento sull’equo compenso per le pubblicazioni giornalistiche online in Italia.
Il regolamento stabilisce le modalità di calcolo e di pagamento dell’equo compenso per gli editori di notizie digitali ed è basato sulle disposizioni della Direttiva Europea sul Copyright.
Il compenso, secondo AGCOM, sarà calcolato in base a criteri definiti:
La base del calcolo sono i ricavi pubblicitari derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni a carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web
Il nuovo regolamento inoltre obbliga gli OTT a fornire agli editori informazioni dettagliate sui dati relativi all’utilizzo dei loro contenuti, in modo che essi possano valutare l’effettiva equità del compenso ricevuto.
Grazie al regolamento, entrambe le parti (editori e OTT), potranno chiedere che inizi una trattativa sull’equo compenso. A un mese dalla richiesta da trattare, in caso di mancato accordo, una delle due parti potrà reclamare l’intervento dell’AGCOM, che dovrà decidere quale cifra rispetti i criteri del regolamento.
La richiesta potrà essere inoltrata tramite il form:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe79Arg147pjrCKyOtgwN2wH6eoehk9kabBC6xds7w2BnmkyA/viewform
Fonti:
https://cdn.gelestatic.it/repubblica/blogautore/sites/408/2023/01/direttiva-copyright.pdf
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