10 miti (da sfatare?) sul Native Adv
Negli ultimi anni, gli editori hanno visto un calo nelle entrate pubblicitarie a causa dell'aumento di software e plug-in che bloccano gli annunci. Una possibile soluzione? Approfondisci il Native advertising!
Si è cominciato a parlare da relativamente poco tempo di Metaverso, ma questo nuovo universo virtuale promette di essere la nuova e rivoluzionaria evoluzione delle interazioni sociali. Inevitabilmente, tutto ciò si tradurrà anche in nuove opportunità di promozione per brand e prodotti. Cosa dobbiamo aspettarci? Quale direzione prenderà il mondo dell'advertising?
Recentemente è giunta notizia che Facebook, ora noto come Meta, stia investendo 10 miliardi di dollari nel Metaverso, dando un consistente boost a quella che si prepara ad essere la prossima e non lontana rivoluzione del web.
Tante altre big tech stanno cominciando a investire nel Metaverso, comprese Apple, Google e Microsoft e appare chiaro come questo ambiente virtuale sia pronto a trasformare il modo in cui le persone interagiscono tra di loro, si divertono, fanno shopping e così via.
In un mondo in cui l’advertising è sempre più customer-oriented, immersivo e coinvolgente, va da sé che anche la pubblicità subirà grossi cambiamenti e che i brand e gli esperti di marketing dovrebbero tenersi pronti ad attraversare questa nuova fase rivoluzionaria.
Proviamo quindi a scendere più a fondo e a immaginare come i formati pubblicitari, dai più tradizionali ai più innovativi, potranno farsi spazio in questo nuovo ambiente virtuale e adattarsi alle nuove dinamiche di coinvolgimento e disposizione spaziale che verranno a crearsi.
Nato nel 1992 dalla mente dello scrittore Neal Stephenson, autore del romanzo cyberpunk Snow Crash, il termine Metaverso indica una sorta di mondo parallelo, una realtà virtuale condivisa tramite una connessione internet, su cui gli utenti interagiscono attraverso i loro avatar.
Le esperienze più vicine al metaverso oggi sono i videogiochi come Fortnite e Roblox, che offrono uno spazio virtuale e tridimensionale su cui condividere l’esperienza di gioco.
Nel contesto della pubblicità e del marketing, il Metaverso non è altro che uno spazio 3D e virtuale in cui gli utenti trascorrono il proprio tempo e possono quindi essere individuati come target audience per contenuti brandizzati e tattiche di vendita.
L’analogia oggi più vicina a queste dinamiche è il mondo dei social media, dove gli utenti accedono, interagiscono con i loro amici e le loro reti e, nel corso di queste interazioni, entrano in contatto con brand, pubblicità, contenuti sponsorizzati e possibilità di conversione.
Oggi sui social esistono negozi virtuali, in cui è possibile acquistare prodotti online e farli spedire al proprio indirizzo.
Analogamente, si prevede che sul metaverso ci saranno negozi 3D, in cui non solo potranno essere visualizzati annunci pubblicitari, ma si potranno anche provare prodotti e prendere decisioni d’acquisto.
Ci sono due modi di guardare al Metaverso come opportunità di advertsing.
In primo luogo, può essere inteso come un nuovo canale da aggiungere al marketing mix, proprio come le app mobile, i banner su Google Ads, le pubblicità display, la presenza sui social.
Allo stesso modo, anche il Metaverso avrà i suoi formati pubblicitari unici con tanto di attribuzioni necessarie affinché gli inserzionisti possano tracciare il traffico e investire in modo intelligente.
In secondo luogo, il Metaverso può essere visto come un nuovo mezzo per la narrazione di marca. I brand potranno essere in grado di fornire esperienze pubblicitarie immersive e coinvolgenti.
I luxury brand del mondo della moda stanno cominciando a elaborare i primi esperimenti in questo senso. È il caso della Gucci Garden Experience su Roblox, della collezione Balenciaga realizzata appositamente per Fortnite oppure gli NFT di Burberry su Blankos Block Party.
Ecco, quindi, alcuni esempi pratici di come gli inserzionisti potrebbero trarre vantaggio da queste nuove opportunità:
Questo sicuramente potrebbe essere un nuovo modo di intendere l’Out of Home. Proprio come la cartellonistica pubblicitaria che viene sottoposta alla nostra attenzione mentre camminiamo per strada, anche nel mondo virtuale del Metaverso sarà possibile inserire tabelloni pubblicitari, che gli utenti potranno visualizzare mentre interagiscono all’interno della realtà virtuale.
Questa pratica comincia già a diffondersi all’interno dei videogiochi, come abbiamo visto nel caso di Fortnite o Blankos Block Party. Poiché sempre più videogame vengono creati per il metaverso, il product placement sarà sempre più inevitabile.
Il metaverso potrebbe presentare un'interessante nuova tecnologia chiamata Digital Humans che sono essenzialmente robot umanoidi basati sull'intelligenza artificiale. In futuro, i brand potrebbero progettare da zero i propri influencer e trasformare il modo in cui gli annunci vengono spinti tramite l'influencer marketing.
Infine, la pubblicità nativa della realtà virtuale è l’opportunità più promettente per gli inserzionisti. I brand possono creare esperienze su vasta scala che intrecciano una storia, consentono agli utenti di interagire con il loro prodotto ed eventualmente effettuare un acquisto, anche online, senza uscire dal Metaverso.
Un buon esempio è Nikeland su Roblox, una piattaforma di gioco VR. Nikeland ti consente di giocare ed esplorare organicamente la gamma di scarpe, abbigliamento e accessori dell'azienda in VR.
È vero, il Metaverso è ancora nella sua fase embrionale, ma sta cominciando a svilupparsi non poco clamore già solo attorno all’idea. Gli inserzionisti e le agenzie di marketing stanno cominciando a capire come poter trarre vantaggio dal fatto che le persone possano esplorare nuovi mondi virtuali, dedicandosi ai videogames o acquistando NFT tramite criptovalute.
I brand hanno cominciato a sperimentare e lanciare nuove iniziative per rivendicare la loro presenza nel Metaverso, andando ad aprire il vaso di Pandora su tutte le nuove sfide che dovranno affrontare, come l’elevata imprevedibilità o la mancanza di standardizzazione e il rischio di essere non autentici.
Quel che è certo è che, anche per il mondo dell’advertising, sta per cominciare una nuova era e le aziende, se vogliono aver successo in questo nuovo mondo virtuale, dovrebbero cominciare a capire quali saranno i migliori partner tecnologici e pubblicitari e a quali consumatori dare la priorità.
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